La Verità scritta nel Sangue, -AC-

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envy92
view post Posted on 12/2/2011, 18:00




1 Gennaio 2012
Anno nuovo, vita nuova? COL CAZZO!
2012 anno della fine del mondo? SI! E per mano mia!
Sono appena arrivato in questa fottutissima città e già la odio.
Mi sono perso almeno una ventina di volte, si mangia solo roba fritta, quel bastardo che doveva farmi vedere la casa è arrivato con mezz’ora di ritardo e ho dovuto litigarci fino a qualche minuto fa perché si è portato via tutti i mobili, ma soprattutto, aveva dimenticato le chiavi della casa per me e non me le porterà prima di domattina.
Morale della storia sono barricato in questa baracca decadente di 4 stanze, che mi costa un occhio dalla testa, senza un lavoro, una ragazza e un mazzo di chiavi per uscire da questa gabbia per uccelli senza rimanerne fuori.
Questa cuccia per cani che mi ritrovo come casa è senza mobili, senza letto e senza niente. Vuota. Come vorrei che fosse la mia testa in questo momento.
L’angolo della stanza, che dovrebbe essere la mia cucina e dove sono seduto per terra con la schiena contro al muro, è pieno di cenere e mozziconi ingialliti. E’ precisamente la 19° sigaretta che mi accendo dal nervosismo. Dovrei smetterla, mi ammazzerò.
Ora vado a dormire questa giornata mi ha stremato e ho ancora le braccia e le gambe indolenzite. Per arrivare qui sono 6 piani a piedi, naturalmente io sono stato costretto a farmeli con valigie e zaino addosso.
Quel bastardo almeno mi ha lasciato un materasso.

P.S. Ora su questo materasso mi sento davvero un cane.

2 Gennaio 2012
HO LE CHIAVI! HO LE CHIAVI!
Dio grazie per questo miracolo finalmente posso uscire da qui dentro.
Devo andare a comprarmi le sigarette.
Ricordavo di averne lasciata una ieri sera… mah… me la sarò fumata nel sonno.
Devo pure cercarmi un lavoro, comprare qualcosa per me e questa cuccia, trovare qualcuno o qualcosa che mi aiuti a “sfogare” questa rabbia.
A proposito di rabbia, oggi ho mollato un bel cazzotto liberatore a quella merda del proprietario, quindi non penso faccia problemi se almeno per questo mese farò ritardo col pagamento dell’affitto visto che non ho ancora lavoro altrimenti se ne becca un altro.
Sono di nuovo in “cucina” seduto in quello che è diventato il mio angolo/posacenere preferito.
Ho finito un altro pacchetto. Mi ammazzerò sul serio così. Ammazzerò anche le mie già morenti tasche.

2 Gennaio 2012 Ore 21:30
Scendo, vado a bere. Scrivo queste ultime parole per ricordarmi cosa ho fatto questa sera quando domani mi sveglierò con un mal di testa assurdo e con la memoria limitata.


3 Gennaio 2012
Ho fatto bene ad appuntarmi dove e cosa ho fatto ieri sera…
Ho un mal di testa così forte che non riesco quasi manco a pensare.
E sono ancora più depresso perché nonostante la sbronza assurda non mi sono svegliato con una ragazza qualsiasi accanto.
Stranamente però mi ricordo qualcosa di tutto ciò che è successo in quel Bar. Aspetta… Come si chiamava quel Bar? Questo mi sa che per ora rimarrà un mistero.
Però mi ricordo il nome del, barista… Desm… Desme… DESMOND!
Credo che adorerò quell’uomo per il resto dei miei giorni! Mi ha fatto bere tanta di quella roba talmente pesante che ti farebbe marcire il fegato all’istante e non mi ha fatto neanche pagare (di questo me ne sono appena accorto i miei soldi sono ancora tutti al loro posto) forse ha percepito la situazione disastrosa in cui mi trovo.
Penso che tornerò presto in quel Bar, appena mi ricordo dove si trova ci vado!
Pochi secondi fa, mentre cercavo di cambiarmi, visto che non mi reggo in piedi causa vari dolori di origine sconosciuta, mi è caduto una specie di biglietto da visita dalla tasca e mi sono accorto che sono pieno di lividi... ma che cazzo ho combinato!
Warren Vidic… Abstergo? Ah! Si! Ora ricordo! Mi aveva proposto un certo lavoro, una cosa che fruttava parecchio. Abstergo… ma non è quella casa farmaceutica degli antidepressivi? Lavoro di sperimentazione… mah… forse vorranno provare qualche medicinale su di me, penso che un antidepressivo mi faccia solo bene. Ora che ci penso forse è la stessa cosa che ho pensato ieri quando sto vecchio si è presentato. C’è anche un numero di telefono, chiamerò dopo.
ILLUMINAZIONE!
Ecco da dove vengono tutti i lividi che mi sono misteriosamente comparsi stamane.
C’era sto tipo alto più di me, nero e ubriaco perso. Abbiamo fatto una gara a chi resisteva di più… penso di essermi buttato nello stomaco tipo mezzo Bar, il tipo ha perso e mi ha riempito di mazzate.
Ora che ricordo, nella mia mente ci sono anche immagini sfocate di sedie che volano, gente che urla e io che le prendo a sangue.
Ho le nocche rotte, quindi dovrei avergliele suonate anche io. Questo è un altro mistero.
Vado a farmi una doccia poi chiamo sto tipo. Vedremo di che si tratta sto lavoro.



.:Nota del Potente:.

Mi dispiace Angy non c'è l'ho fatta volevo farla questa figura di merda e ho deciso di farla sul Forum, tanto con voi ne ho già fatte tante, quindi ho postato senza il tuo permesso anche perchè ultimamente non ti becco mai.

TORNANDO A NOI!

Spero vi piaccia!
Questa è una FF pensata e scritta a 4 mani con .:SuxFans:. non vi dirò altro infondo siamo ancora all'inizio e questa storia è ancora tutta da scoprire XD, vi dirò però che quando sarò io a postare il capitolo vorrà dire che quella parte è stata scritta da me, se sarà .:SuxFans:. invece vorrà dire che quel capitolo è stato scritto da lei.
Accettasi critiche.
Sperasi in commenti XD.

Salute e Pace.
 
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A‘zel*
view post Posted on 3/3/2011, 21:25




Non c'è male, non c'è male!!! Mi piace, con la justa dose accelerata di parolacce ad uno spiccato punto di ironia :3 questo stile da "spacconi" è decisamente uno dei mie preferiti... spero di lejjere il seguito eh! :D
 
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envy92
view post Posted on 4/3/2011, 10:19




L’ennesimo ago mi trapana le vene e l’involucro in nailon si macchia di un po’ del mio sangue; stringo il pugno della mano destra ed il pizzicore si affievolisce fino a sparire. Getto uno sguardo spavaldo e divertito verso la bambolona bionda, come si chiama?? Lucy!?, mentre rimane sempre silenziosa al mio fianco scrivendo, rigida sulla schiena, su una cartellina che tiene stretta al petto.
Il vecchio dottore mi si avvicina squadrandomi, richiamando la mia attenzione persa per un attimo, con un colpo irritato di tosse.
-Non perdiamoci per ogni cosa signor Basker.. piuttosto procediamo col test del DNA. – esclamò allontanando lo sguardo da me e porgendolo all’individuo in camice bianco, che come un idiota, aveva annuito e si stava allontanando.
-Ehm.. Baker.. e poi cosa dovete farmi ancora, comincio a sentirmi debole. – voltai uno sguardo dolce verso la donna.
-Perché non mi porti una sigaretta e... magari mi dici anche se sei libera stasera? – lei rise, ma una voce acida ed estranea alla bella dottoressa mi appannò le orecchie.
-Credo non sarà possibile: se fuma comprometterà alcuni dei risultati degli esami, la signorina Stillman sta lavorando e siamo in un luogo sterile. Ora si alzi e segua il medico, penserà lui a indicarle dove sedersi. – Sbuffai alzando le mani in segno di resa.
-Eh va bene.. va bene.. non c’era bisogno di scaldarsi. – allungai le gambe per stiracchiarmi.
-Se avessi saputo che sarebbe stato geloso, l’avrei chiesto prima a lei. – sussurrai, avviandomi a percorrere quel tratto di stanza dalle mura d’acciaio. Il freddo del materiale pareva giungere fino a me, rabbrividii .. era fastidioso.
La puzza dell’alcool, m’investì in pieno costringendomi a strizzare gli occhi.
-Perché mi studiate come un roditore da laboratorio??!! – chiesi alla donna, quando mi fecero spalancare la bocca e mi ci ficcarono dentro un cotton fioc, per prelevare saliva.
-Diciamo che … bisogna impostare i giusti macchinari, ai giusti soggetti. – smossi la bocca in smorfie strane quando finirono, storcendo il naso. Mi indicarono di sedermi.
-Macchinari? – La donna annuì chinandosi e studiando i miei arti con le mani, finii per catturare i lineamenti perfetti del viso. Ricominciò ad annotare veloce, ma probabilmente evitò di rispondermi; immaginava forse che discorsi scientifici avrebbero finito per rompermi le palle?! .... intuitiva oltre che bella.
-Non ho ben capito, quale sarà il mio ruolo qui? – domandai, mentre un uomo mi spalancava gli occhi, controllandoli con una dannata lucina. Stavo per prenderlo a pugni; ha avuto culo che ero accecato e subito si è allontanato da me tornando ai suoi puzzolenti marchingegni nuovamente.
-Credevo le avessero ceduto una somma che non avrebbe suscitato domande... – disse tenendo a bada i miei arti, che aspettavano impazienti il medico; il suo viso era viso serio, credevo invece scherzasse.
-Infatti.. – ci pensai su: che diavolo me ne fregava...?! Professionalmente mi accontentavo dei bigliettoni mensili. Immerso nei miei pensieri, mi accorsi solo alla fine della giovane che cercava di richiamare la mia attenzione.
-Le è stato impostato il soprannome di : Soggetto 16. – m’avvisò squadrando il mio sguardo, che rimase menefreghista. Alzai le spalle annuendo annoiato.
-Mi segua..! – la udii, un espressione rassegnata e stralunata. Mi alzai carezzandomi il capo, prima di seguire la figura sculettante e rigida. La vidi impostarsi di fianco ad una porta in acciaio attendendo la mia figura di fianco la sua. Accostai poco distante, guardai prima la porta, poi posai lo sguardo su di lei. Silenziosa si accinse ad azionare un pannello che lasciò spalancare l’entrata della stanza in un monotono gesto, incitandomi con lo sguardo ad entrarvi.
-Questo sarà il suo alloggio, Signor Baker. – Alzai un sopracciglio, ma rimasi in silenzio. Feci un passo nella stanza osservando intorno. Ronzii interminabili di telecamere sorgevano agli angoli del soffitto, un semplice letto e un armadio che occupava la parete alla mia sinistra. Di fronte la mia visuale risiedeva un’altra porta, semi aperta, potei scorgere appena dei mobili nel bagno. Ridacchiai sarcastico, voltandomi di nuovo a contemplarla.
-Stai scherzando... – dissi, un sorrisino nervoso mi colorava le labbra. Ma la ragazza mi squadrò seria; atono sbuffai.
-No... non stai scherzando. – sussurrai. Dunque m’inoltrai ancora, esplorando il contesto e studiando la situazione.
-Fatemi capire bene... – feci una pausa, vagando con lo sguardo. Sfiorai le lenzuola del letto con un gesto lento, come per riflettere.
-Resterò in questa stanza, ogni giorno sottoposto ad esami e controlli.. – entrai al bagno e guardai gli angoli del soffitto.
-Spiato anche se sono in procinto di liberare il corpo... – mi voltai di nuovo a guardarla.
-..Senza fumare, bere o mangiare il fritto della città, con quel vecchio che mi grida nelle orecchie e quei medici incapaci che mi guardano in modo davvero inquietante e curioso??? – Attimi di silenzio, spalancai gli occhi respirando regolarmente allargando le braccia. Un mezzo sorrisino impercettibile, mi mostrò la ragazza, che calò e rialzò il capo divertita.
-Sei arrivato al punto della situazione... – risi anch’io. Ma che cazzo avevo da ridere??
-Sì, mi sembra sensato. – ridemmo ancora, però poi lei mi rivolse di nuovo il suo solito sguardo composto.
-Credo quindi sia ora di lasciala. Si abitui all’ambiente e... – era ritornata a parlarmi in modo formale. Che donna complicata.
-..e..? – la incitai, la giovane si perse un attimo.
-I suoi esami sono finiti, e... l’Animus è impostato con i giusti risultati. – rimasi interdetto, non indagai però, o le chiesi oltre.
-Va bene... – alzai le spalle. Turbata, mi trasmetteva una certa ansia. Annuì evitando il mio sguardo, la giovane attraversò porta automatica che si richiuse a suo passaggio, accendendo una cupa luce rossa proprio sopra.
-Sì.. – sussurrai annoiato, smuovendo le labbra in modo buffo e ciondolandomi sulle punte dei piedi, pur d’improvvisare qualche cosa. Mi guardi intorno ancora una volta, avvolto in un silenzio innaturale.
-Beh, fa schifo tanto quasi la mia nuova casa... – La mia voce era un sollievo, attutiva per un istante il fastidioso ronzio delle telecamere esposte, che sfidavano la mia pazienza spavalde. Mostrai un enorme sorriso e salutai all’obbiettivo, prima di lasciarmi crollare sul letto.
-Chissà perché.. mi sembra di star facendo la cazzata più grossa della mia vita.. – risi. Il mio nuovo lavoro, quella specie di prigionia, era tutto così ovvio... oppure no?!

7 Gennaio 2012
Che rottura di palle. Giornata davvero di merda: mi hanno risucchiato fino alle ossa e osservato e studiato come un topo fino a sera. E mi ci hanno anche ficcato in una gabbia per roditori. E vabbè.. lavoro. Per cosa poi? Zittiscono ancora tutti su questo fottuto progetto Animus, già sento sarà una cazzata scientifica ed inutile, magari stanno creando un telecomando che fa toast?!
La bella Lucy, poi, mi sembra anche più spostata di quel dottore, e queste telecamere rumorose hanno anche già finito per uccidermi l’umore già a terra. Qui tutte persone così distinte e intelligenti... mi sento del tutto fuori luogo. Saranno stati attratti dal mio fascino?! ... Ok, sparata cazzata... ma che ci posso fare?! Non bevo un goccetto da 9 ore. Quando mi faranno uscire, per la pausa magari, devo correre a scolarmi un paio di bicchierini. Cosa c’è di meglio ch...

-Ma che cazz...?? – Grido quasi, quando anche la lucina debole della stanza si spegne, lasciandomi al buio più cupo. Sbuffo, prendendo il mio taccuino e lasciandolo da qualche parte indefinita del letto.. che non vedo.
-Ma vaff... anche il coprifuoco?? – Mi blocco, evitando d’imprecare come un turco. Schiaffo una mano alla fronte e mi lascio cadere all’indietro..
-Ahi! – grido massaggiandomi la testa, dopo averla sbattuta contro il muro. Dove cavolo era il cuscino?? Trovato me lo ficcai dietro in gesti annoiati, scaricando con leggeri pugni. Chiusi gli occhi sospirando tranquillo, non molto mutò, cercando di lasciarmi andare al pacifico sonno. Attesi che il sonno mi afferrasse, trascinandomi con sé facendomi rilassare.
Sonno?... Sonno???? …
-Ma che giornata... sento che non potrà capitarmi più niente. Almeno, questo è un sollievo e... – spalanco gli occhi, ma non scorto niente comunque.
-Oh no... – esclamo, quando il mio stomaco tende a rumoreggiare affamato.
-...Ehilà... – piagnucolo.
-...c’è nessunoo??!! –
 
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