Jake Gyllenhaal, Il principino di PoP

« Older   Newer »
  Share  
ÐeLuXE
view post Posted on 4/8/2010, 14:41




image
Jake Gyllenhaal


Jacob Benjamin Gyllenhaal (Los Angeles, 19 dicembre 1980) è un attore statunitense.

I primi anni



Jake Gyllenhaal (pronunciato Jill-en-hall in inglese o Yull-en-hall svedese) nasce in una famiglia inserita nell'ambiente cinematografico hollywoodiano: suo padre, Stephen Gyllenhaal, è un regista di origine svedese, mentre sua madre, Naomi Foner, è una sceneggiatrice; anche la sorella maggiore, Maggie, è un'attrice. Jake, inoltre, è pronipote del cacciatore e collezionista di farfalle della casa reale di Svezia, Paese da cui provengono i suoi nobili e piuttosto famosi antenati (Gyllenhaal, in svedese, significa "salone d'oro" e si pronuncia Yull-en-hall o Yillen-Hoolah-Hay).
Inizia la sua carriera d'attore ancora bambino, all'età di 5 anni come protagonista nel video della canzone Lay It Down (1985) della band rock Ratt. Debutta però nel grande schermo all'età di 10 anni, recitando nel film Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche (1991) di Ron Underwood. L'anno successivo avrebbe dovuto recitare nella pellicola Disney Stoffa da campioni di Stephen Herek, ma gli viene proibito dai genitori di recarsi sul set perché giudicato troppo lontano da casa considerando la sua età (10 anni e mezzo).
Nel 1993 viene diretto dal padre Stephen in Una donna pericolosa, basato su una sceneggiatura della madre Naomi.
Nel 1998 viene diretto nuovamente dal padre nel film Homegrown - I piantasoldi, ma il debutto vero e proprio come protagonista avviene nel 1999 con il film Cielo d'ottobre di Joe Johnston, nel quale interpreta la parte di un figlio di minatori che, colpito dal lancio dello Sputnik, decide di costruire un proprio razzo per lanciarlo nel cosmo.

Dopo essersi diplomato alla "Harvard-Westlake High School" di Los Angeles nel 1998, si iscrive nel 2000 alla Columbia University di New York, che abbandona tuttavia dopo due anni (2002) a causa dei molti impegni nel mondo del cinema.

La notorietà


La notorietà internazionale e il plauso della critica arriva grazie al film cult di Richard Kelly Donnie Darko (2001), che segna un importante passo nella vita professionale dell’attore. Nello stesso anno, Gyllenhaal fa diversi provini per il ruolo di Christian in Moulin Rouge!, assieme a Heath Ledger e Ewan McGregor (che ottiene la parte), ma alla fine viene giudicato troppo giovane per comparire al fianco di Nicole Kidman.

Si riconferma con Moonlight Mile - Voglia di ricominciare (2002) di Brad Silberling, che lo vede recitare con Susan Sarandon e Dustin Hoffman. Grazie a questo ruolo viene inserito nella lista dei primi dieci giovani attori di Hollywood, dopo essere già stato un rappresentante di spicco della generazione degli indy boys, i giovani attori americani formatisi con il cinema indipendente. Nello stesso anno recita in Fuga da Seattle di James Cox, film poco conosciuto perché distribuito solo in videocassetta, interpretato con l'attore Jared Leto, anch'egli promettente attore emergente.
Sempre nel 2002 recita, nel West End Londinese, nella piece teatrale di grande successo, This is our Youth, diretto da Kenneth Lonergan(sceneggiatore di Gangs of New York e regista di Conta su di me ), a fianco di Hayden Christensen e Anna Paquin
Nel 2004, dopo l'incidente occorso a Tobey Maguire, Sam Raimi prende in considerazione l'idea di fargli indossare i panni dell'Uomo Ragno in Spider-Man 2, al posto dell'attore infortunato (che tuttavia si ristabilisce in tempo per partecipare alle riprese).

Gyllenhaal partecipa da protagonista in film importanti come The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo (2004), di Roland Emmerich, campione d'incassi al botteghino, e il pluripremiato I segreti di Brokeback Mountain (2005), di Ang Lee, nel quale viene narrata la romantica storia d’amore tra due giovani cowboys gay del Wyoming (propriamente due guardiani di pecore), interpretati da Gyllenhaal e Heath Ledger. Per la sua interpretazione Gyllenhaal riceve numerosi riconoscimenti, tra i quali il premio BAFTA e una nomination al premio Oscar, entrambi come "miglior attore non protagonista".

Tra i progetti più recenti figura il film di Sam Mendes Jarhead (2005), sulla guerra del Golfo, assieme a Peter Sarsgaard, e Proof - La prova (2005) di John Madden, accanto a Gwyneth Paltrow e Anthony Hopkins; David Fincher lo vuole sul set di Zodiac, film che tratta dell'omonimo serial killer statunitense, mai catturato.

Nel frattempo non abbandona il cinema indipendente. Partecipa, infatti, al cortometraggio d'animazione The Man Who Walked between the Towers (2005) di Michael Sporn, in cui la sua voce narrante commenta l'impresa dell'acrobata francese Philippe Petit che, il 7 agosto 1974, camminò su una fune da una Torre Gemella ad un'altra, venendo poi "condannato" ad esibirsi al Central Park davanti a un pubblico di bambini.

Dal 6 luglio 2006 è tra i 120 nuovi invitati a far parte della Academy, con diritto di voto per le assegnazioni degli Oscar. La sua nomina, come le altre, è stata ufficializzata il 20 settembre 2006 nel corso di una cerimonia tenutasi al Fairbanks Center for Motion Picture Study di Beverly Hills.
Il 13 gennaio 2007, Gyllenhaal ha condotto la puntata del Saturday Night Live in qualità di presentatore estemporaneo, ingaggiato per l'occasione com'è nella tradizione di questo programma televisivo. Nel corso della puntata, oltre a presentare la band degli Shins, si è anche esibito in una ironica performance canora con parrucca e abito da sera femminile, parodiando l'attrice Beyoncé nei panni di Deena Jones dal film Dreamgirls. Jake continua ad essere tra i primi tre uomini più belli e sexy del pianeta, superando di gran lunga Brad Pitt. (AHAHAHAH Concordo in pienooo! :;D: :me:
Il 19 maggio 2010 esce Prince of Persia: Le sabbie del Tempo, film che tratta dell'omonimo videogioco, che vede Gyllenhaal nel ruolo del protagonista, il principe Dastan.

Attività teatrale

Nel 2002 debutta a teatro, recitando al Warrick Theater di Londra in This Is Our Youth di Kenneth Lonergan (per la regia di Laurence Boswell), al fianco di Hayden Christensen e Anna Paquin. Nello spettacolo, rimasto in cartellone per 5 settimane, interpreta un adolescente che ricorda l'Holden Caulfield di Salinger, sebbene meno brillante. Per tale ruolo, Jake vince il London Evening Standard Theatre Award come "miglior attore esordiente"

Da attore a attivista

Jake Gyllenhaal, come gli altri membri della sua famiglia, è impegnato in numerosi progetti che promuovono la cultura, l'educazione, i diritti umani, la non-violenza e la difesa dell'ambiente.
È sostenitore, tra l'altro, dell'ACLU (Unione Americana per le Libertà Civili), dell'associazione Not in Our Name che promuove un patriottismo pacifico che non ricorra alla guerra, e del College Summit, un'organizzazione non-profit che aiuta (anche economicamente) l'ingresso al college degli studenti poco abbienti. Nel 2004 ha inoltre partecipato alla campagna elettorale di John Kerry, candidato democratico alla presidenza USA. Con la sua interpretazione di Anthony Swofford in Jarhead (2005), Gyllenhaal ha poi "shoccato" i veterani della Prima guerra del Golfo grazie a un copione che comprendeva, tra le altre, la battuta: "i soldati USA sono stati mandati nel deserto per 122 giorni e se ne sono stati seduti nella stessa tenda a non fare nulla, a parte masturbarsi un po' troppo".
Per dare il proprio appoggio alla causa ecologica dello sviluppo sostenibile, Jake - in occasione della 78ª "Notte degli Oscar" - si è recato al Kodak Theater di Los Angeles su una macchina che produce l'80% in meno di emissioni inquinanti, aderendo con vari altri candidati e presentatori all'iniziativa "Red Carpet, Green Cars" ("Tappeto rosso, auto verdi"). L'attore, inoltre, sostiene le attività della CarbonNeutral Company in difesa dell'ambiente, le quali comprendono un costante monitoraggio del clima e varie campagne di sensibilizzazione.

Vita privata

Jake è stato a lungo fidanzato con la collega attrice Kirsten Dunst. Attualmente è single, poiché la sua recente relazione con l'attrice Reese Witherspoon, conosciuta sul set di Rendition - Detenzione illegale, è finita. Jake Gyllenhaal professa la religione buddhista.

by Wiki

Intervista a Jake! :*_*2:
CITAZIONE
Con una nomination al premio Oscar all’attivo, Jake Gyllenhaal ha partecipato a numerose pellicole, fra cui I segreti di Brokeback Mountain, Donnie Darko, Jarhead, Detenzione illegale e Cielo d’ottobre.
Ha recitato accanto a molte stelle di Hollywood, come Anthony Hopkins, Meryl Streep, Tobey Maguire, Reese Witherspoon, Robert Downey Jr, Natalie Portman e Gwyneth Paltrow. Questo versatile attore ha inoltre calcato i palcoscenici del West End di Londra in This is Our Youth, a fianco di Anna Paquin e Hayden Christensen.

Il ruolo di Dastan, il Principe di Persia, è senza dubbio una delle parti più importanti recitate da Gyllenhaal nel corso della sua carriera. Benchè appassionati del videogioco considerino la selezione del giovane attore alquanto bizzarra, Jake, che ha ammesso di aver lavorato duramente per poter partecipare alle numerose e impegnative sequenze d’azione del film, è stato una vera rivelazionein questo ruolo.

D: Cosa ti ha attirato del film e cosa ne pensi della parte di Dastan?
Personalmente, non avrei mai pensato di recitare una parte del genere. È un ruolo che non ho mai interpretato, ma quando ne ho parlato con il regista, Mike Newell, ho capito che non si trattava semplicemente di un adattamento del videogioco, ma di una grande storia epica, una storia classica, emotiva e realistica, con moltissimi colpi di scena. Ogni giorno, durante le riprese, devi ricordarti a quale punto della vicenda ti trovi, come ci sei arrivato e chi hai dovuto trarre in inganno. Un lato del film che trovo affascinante. E se un film del genere andava fatto, poteva essere solo fatto dal migliore in questo campo: Jerry Bruckheimer!

D: Ci puoi raccontare un po’ come ti sei preparato sull’aspetto fisico di questo ruolo?
Mi sono allenato parecchio, correndo, facendo tanta attività fisica e diversi sport. Non sono un tipo a cui piace stare a casa e quindi non è stato un problema. Ma mi sono allenato come un matto. Come si evince dal videogioco, Dastan deve essere molto agile. Non si tratta di uno stile di combattimento gladiatorio, che è comunque presente, ma bisogna saper saltare muri, scalarli e correrci sopra. Ho cercato di simulare queste situazioni il più possibile nel corso degli allenamenti.

D: Quale percentuale del lavoro degli stunt e del parkour hai fatto personalmente?
Ho lavorato a Los Angeles per alcune settimane con un esperto di parkour. Bisogna imparare a muovere correttamente il corpo e l’atterraggio dopo un movimento o un salto è la cosa più importante. Sorprendentemente, a lungo andare, buona parte di quello che mi hanno insegnato è diventato discretamente facile. Una cosa che ho imparato girando questo film è che, se qualcuno ti chiede di fare qualcosa, ci devi almeno provare. Se non fai un tentativo, poi te ne pentirai per il resto della vita. E questo film mi ha dato la possibilità di provare tante cose un po’ folli, che non avrei fatto normalmente.

D: Ci sono state delle scene che volevi davvero girare in prima persona ma che invece sono state assegnate agli stuntman?
Nel film c’è un’intera scena con degli struzzi. Sono veri… non sono stati inseriti struzzi digitalizzati! Ci avevano ripetuto per intere settimane prima di girare quella scena che gli struzzi sono delle creature violente, che possono strapparti il cuore dal petto con un sol colpo di artiglio. Ce la stavamo facendo sotto. Poi durante le riprese il mio stuntman è entrato nel recinto degli struzzi e in quel momento ho pensato “Devo entrarci anch’io. Quando si ripresenterà l’occasione di entrare in una gabbia con uno struzzo?”. L’ho fatto e devo dire che sono delle creature dolcissime! E ogni giorno è stato ricco di queste esperienze. Bisogna avere il coraggio di provare le cose.

Avevi mai giocato a Prince of Persia in passato e hai provato un senso di responsabilità nel portare sullo schermo l’iconico personaggio del principe?
Ho recitato la parte di tante persone vere nei miei film e senti sempre la stessa pressione. In questo caso, quello che era importante per me era portare del realismo in un mondo non completamente basato sulla realtà. Ho giocato parecchio con Prince of Persia quando ero più giovane e mi sento responsabile perché il principe nel gioco ha una sua personalità. Ha una storia alle sue spalle, ma non la conosciamo. Come attore, dunque, dovevo dare espressione al personaggio, creando un nuovo percorso per lo sviluppo della sua personalità. E in questi casi se la pressione ti rende nervoso non riesci nel tuo intento e rovini tutto.

D: Qual è stato l’aspetto più divertente nella realizzazione del film?
Mi sono sentito come quando, da ragazzino, esci con i tuoi amici e ti azzuffi con loro per gioco. Noi lo facevamo ogni giorno. Io non ho mai duellato, lottato o combattuto a tu per tu con nessuno prima d’ora. È stato fantastico: era lavoro ma anche divertimento. Certo, non è stato facile e per questo rispetto moltissimo chi riesce a divertirsi e a rimanere al tempo stesso professionale in queste scene. È come camminare e masticare la gomma contemporaneamente. Difficile per un attore.

Ti ha dato fastidio il gran caldo durante le riprese del film in Marocco?
A me il caldo piace. La maggior parte del cast era britannico e io sono della California del Sud, perciò una promessa che ho fatto durante le riprese è che non mi sarei mai lamentato del caldo. Il deserto è un posto di immensa chiarezza. È un luogo bellissimo. Se hai tanta acqua, ovviamente!

D: Come ti sei trovato a lavorare con il regista, Mike Newell?
Lavorare con Mike è fantastico. Il cast di personaggi nel film è alquanto insolito e questo rappresenta un valore aggiunto. Nessuno deve dimostrare nulla e tutti vogliamo scoprire qualcosa. Ecco la differenza fra questo film e tante altre pellicole come questa. Con Mike ogni giorno ogni cosa diventa più grande, più veloce e più divertente e dobbiamo rivolgerci a lui per comprendere bene la realtà della situazione.

D: Se il primo film sarà un successo, ti piacerebbe girare un paio di sequel?
Sì, certo. Dopo aver girato questo film sarà difficile tornare a recitare in ruoli minori. Quando fai un film così entri in uno stato euforico. Ogni giorno di più. Certo, in alcuni momenti sei molto stanco, ma a volte mi sono allenato perfino la domenica, perché il mio stato mentale è così. Sono pronto per qualsiasi cosa.

fonte
 
Top
~•·potterina·•~
view post Posted on 10/4/2011, 20:56




Lui è bellissimo.
A Donnie Darko fa certe facciotte *w*
E a Prince of Persia...oh beh...era un piacere per i miei occhi ♥ ♥
Mi dispiace per mio marito, Daniel Radcliffe, ma contro di lui non avrebbe speranze *.*
 
Top
ÐeLuXE
view post Posted on 16/4/2011, 20:42




Ashuashuashua bhe dai ci sono certi bei ragazzotti che conosco io :rolleyes: che potrebbero anche batterlo ma non possono per scarsa fama/popolarità/disinteresse ... questo però, senza sminuire Jake, che è a dir poco stupendo u.ù
 
Top
2 replies since 4/8/2010, 14:41   136 views
  Share